Il film, di cui vediamo (o abbiamo visto a
seconda delle necessità di calendario), riguarda la battaglia di
Stalingrado (estate 1942-Febbraio 1943), che costituisce sicuramente la
svolta della SGM sul fronte dell'Europa orientale e forse della Guerra nel
suo insieme.
Da notare, come visto anche durante la
Prima Guerra mondiale, che il trattamento riservato ai soldati è molto
duro: nel film sono costretti ad attaccare il nemico anche senza speranza
di vittoria e se si ritirano sono mitragliati dai loro stessi compagni.
Inoltre nel film si vede bene la tattica dei sovietici, che hanno vinto la
guerra grazie al loro grande numero di soldati: infatti l'URSS è il paese
con il numero più alto di vittime. Per rendere quest'idea nel film i
soldati ricevono un fucile ogni due uomini e devono correre assieme: il
primo corre e spara, quando viene colpito e muore, il secondo prende il
fucile e spara.....
A differenza* di quanto visto sul
fronte italiano nella Prima Guerra mondiale, dove i
soldati erano considerati come uomini di seconda categoria (anzi come
carne da macello) dai loro ufficiali (Nobili), nel regime comunista
dell'URSS tutti erano considerati uguali: ecco allora che i soldati sono
chiamati compagni e lodati come eroi per il loro sacrificio (e non
considerati come carne da macello di nessun valore): però, anche se questa
non è una differenza da poco, ai soldati sono richiesti gli stessi
sacrifici... Naturalmente pur riconoscendo un aspetto idealistico
in tutto questo, non va dimenticato che in gran parte si trattava di
propaganda, atta a garantirsi la fedeltà dei soldati (molti dei quali però
sentivano di combattere per la propria terra, che era stata conquistata
dai nazisti, che avevano perpetrato diverse atrocità contro la popolazione
russa, che i russi volevano appunto vendicare).
* Paradossale notare che sulla base di
principi opposti si arrivi allo stesso risultato (il massacro dei soldati).
Ecco forse la grande differenza tra la
dittatura comunista e le altre dittature: una differenza importante, che
però non diminuisce gli aspetti negativi della dittatura e del regime
totalitario sovietico (ad aggravare il quale vanno aggiunte le
deportazioni e le persecuzioni varie, i gulag, ecc.).
Riflessioni generali:
Possiamo anche osservare l'aspetto della
propaganda, sia da parte dei sovietici, che da parte dei nazisti, che
cercano di convincere i soldati russi a ribellarsi contro Stalin, a loro
dire il vero nemico del popolo russo (salvo poi considerare i russi come
sottouomini da ridurre in schiavitù). Inoltre possiamo fare un
parallelismo tra le 3 situazioni che abbiamo approfondito con dei filmati:
-
Uomini contro: situazione al fronte italiano
durante la Prima Guerra mondiale. I soldati sono considerati carne da
macello e non hanno diritti (vi sono punizioni come la decimazione, dove
venivano uccisi casualmente e senza colpa specifica, ma anche senza
processo).
-
Un lunga domenica di passioni: fronte
francese durante la Prima Guerra mondiale. Qui i soldati hanno dei
diritti poiché sono cittadini di uno Stato di diritto, ma sono
ugualmente trattati molto male e i loro diritti spesso non si
concretizzano (nel film la grazia presidenziale viene concessa, ma sono
fatti morire ugualmente).
-
La situazione al fronte russo durante la
Seconda Guerra mondiale, dove i soldati russi pur essendo chiamati
compagni ed eroi, vengono rinchiusi nei vagoni con il lucchetto e poi
mandati al massacro e uccisi a colpi di mitra dai loro stessi compagni
quando si ritirano.
La riflessione di base dovrebbe portarci a
capire come la guerra sia un male in sé, da evitare in quanto porta alla
disumanizzazione della persona umana, cui non è più attribuito nessun
valore. |