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Seconda-Lezione 20 - Persecuzioni ebrei in Italia   Torna alla lezione 20

 

Gli appunti che seguono sono stati presi durante la visita alla mostra "La Svizzera e la persecuzione degli ebrei in Italia", del 5 marzo 2007. Si tratta di alcuni dati e alcune riflessioni che accompagnano le schede e i documenti della lezione, in particolare le leggi razziali in Italia.

 

  • 1938-45 In Italia pone fine ad un periodo di integrazione degli ebrei

  • Italia del Sud: pochi ebrei. Infatti dopo il 1492 gli spagnoli li avevano cacciati, quindi essendo il sud sotto di loro, sono stati cacciati anche da lì. Molti sono andati anche in Africa del Nord, da cui la loro presenza ad esempio in Tunisia.

  • Gli ebrei sono presentati come organizzati in un'Internazionale giudaica, di tipo mafioso, con lo scopo di conquistare il mondo prendendo posti di potere. Questo proprio mentre si stavano integrando e quindi avevano accessi a posti di responsabilità, anche nell'esercito (ho più volte evidenziato la relazione tra potere e servizio militare ---> società democratica -Atene, CH, ecc.-, aristocrazia, ecc.).

    • Questo rafforza il sentimento negativo e la propaganda, che si basa su un fatto reale (l'integrazione), fornendo conseguenze false (il complotto ebraico).

    • Saranno espulsi dall'esercito.

    • Durante la guerra si darà, in Italia, loro la colpa della guerra. Questo con doppia funzione: evitare al fascismo di assumersi le sue colpe (la guerra è dura per gli italiani e un capro espiatorio fa comodo) e far odiare ancora di più gli ebrei (colpevoli della peggior sciagura, appunto la guerra).

  • In Italia molti ebrei aderiranno al fascismo, poiché il razzismo arriva dopo (prima con i neri, nel 1936, dopo la guerra).

  • Ad esempio un ebreo è stato Podestà a Ferrara.

 

Documenti:

-Filmati: Destinazione Auschwitz - Binario 21

-Filmati: Memorie - I sopravvissuti raccontano

-Testi: Vademecum del rifugiato civile

 

 

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