L'importante è partecipare -
consapevolezza
Questo è uno degli aspetti più importanti.
Infatti dobbiamo considerare che:
-
Non vi è nessuna contraddizione tra
l'affermazione "l'importante è
partecipare" e l'affermazione "è
importante vincere".
-
Il voler vedere a tutti i costi una
contraddizione tra le due affermazioni e soprattutto la mancanza di
consapevolezza
di quello che si fa e del perché lo si fa sono alla base di molti mali dello
sport.
Infatti il principio olimpico voluto da De
Coubertin non significa che la ricerca della vittoria non sia importante, ma
semplicemente che la semplice partecipazione è di per sé già importante. Il
ciclista che riesce a partecipare ad un Tour de France e ad arrivare in fondo
avrà infatti una grande soddisfazione personale, così come il calciatore che ha
la possibilità di partecipare ad una fase finale di un mondiale. Ma questo a
tutti i livelli (anche il calciatori di quinta lega che ottiene una promozione
in quarta, ma anche quello che semplicemente gioca una buona partita).
Purtroppo, ma non è un problema dello
sport, siamo portati alla ricerca del successo (e del guadagno) a tutti i costi,
ciò che ci spinge a dimenticare le ragioni di fondo per cui uno pratica uno
sport. La mancanza di questa
consapevolezza (non solo nello sport)
ci porta a confondere la vittoria a tutti i costi con il proprio obiettivo.
Il seguente esempio ci permette di capire
meglio il concetto; pensate a due atleti:
-
Il primo si allena per partecipare ad una
maratona e, grazie al suo grande impegno, riesce a vincerla.
-
Il secondo pure si allena, ma non riesce a
vincerla. Però ad un certo punto imbrogliando (percorrendo una parte del
tragitto in macchina), riesce ad arrivare primo, vince ed è festeggiato
esattamente allo stesso modo del primo.
Quale soddisfazione personale potrà avere
il secondo atleta? Evidentemente nessuna. Ora chi ci impone di vincere una
maratona? Da nessuna parte c'è scritto che un uomo deve assolutamente vincere
una maratona, quindi l'atleta che si comporta in questo modo non ha capito il
senso della competizione, che non è quello di vincere a tutti i costi, ma quello
di migliorarsi e di ottenere il miglior risultato possibile grazie ai propri
sforzi. Qualcuno avrà l'obiettivo di vincere: se ce la farà sarà contento e
soddisfatto, altrimenti deluso. Ma in nessun caso chi imbroglia potrà veramente
essere soddisfatto.
Anzi, tornando all'esempio, sarà più
soddisfatto il dilettante che grazie al suo impegno in allenamento sarà riuscito
a semplicemente arrivare in fondo alla stessa maratona, che non l'imbroglione
vincitore....
Ma il fatto che la semplice
partecipazione, nel rispetto delle regole e dei valori dello sport, costituisca
già un aspetto positivo e che dovrebbe dare soddisfazione, non significa che la
ricerca del risultato agonistico e quindi anche della vittoria non sia
importante o, in alcuni casi, anche prevalente.
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