SPSE- Opzione: Storia ed etica dello sport (sito archiviato e non più aggiornato)

Sito archiviato

Docente Marzio Conti - marzio.conti@spse.ch

Sito spse

Storia-spse

Sito opzione

Home opzione

Presentazione

 Etica dello sport

 Storia dello sport

Ricerche

Links e bibliografia

 

 Lavori scritti

Recupero lav scritti

Valutazioni

Film

Uso PC

A distanza

 

contatore

 

Etica dello sport - Introduzione all'etica

Introduzione: l'etica  -  Etica dello sport  -  Temi/Approfondimenti/discussioni

Dallo scudetto ad Auschwitz  -  La partita dell'addio

Lo sport ha una grande importanza nella nostra società, per cui non ci limiteremo a cercare di definire un'etica dello sport, vale a dire a sviluppare una riflessione globale e specifica attorno a principi, ideali, valori e regole dello sport, ma analizzeremo anche il ruolo sociale dello sport e approfondiremo la problematica della politica dello sport.

Introduzione: l'etica

In generale l'etica può essere definita come l'insieme dei principi e delle norme che regolano la condotta umana, e naturalmente lo studio di questi principi (si parla anche di filosofia morale). Un sistema etico vuole quindi fornire una spiegazione globale, in base alla quale:

-Sono definite delle regole morali (la morale).

-Queste regole sono spiegate e fondate su principi ben definiti.

Inoltre:

L'etica (dal greco ethos, "carattere", "costume", "abito") cerca di rispondere a domande come: "Quando un'azione è giusta?", "Quando un'azione è sbagliata?" e "Qual è il principio che decide del bene e del male?".

Da quando gli esseri umani vivono insieme in gruppi, la legittimazione morale del comportamento è divenuta necessaria per la sopravvivenza di ogni comunità. Sebbene i sistemi di valori venissero via via formalizzati in modelli sistematici di condotta, i principi dell'etica ebbero origine, talvolta irrazionalmente, da fonti eterogenee: determinanti furono sia azioni fortuite che, una volta divenute di uso comune, si consolidarono dando origine a tradizioni e costumi, sia le leggi imposte dai governanti per evitare i conflitti fra i loro sudditi.*

* Da Microsoft® Encarta® Enciclopedia Plus 2002.

Lo studio dell'etica nasce quindi sin dall'antichità (in particolare con i greci e Socrate -470-399 a.C.-. Nel corso della storia si sono quindi sviluppati diversi sistemi etici, tendenti a dare una spiegazione globale valorizzante maggiormente alcuni ideali e principi piuttosto che altri.

NB: vanno tenute in considerazione alcune distinzioni. Ad esempio:

  • Morale: insieme di norme che regolano la condotta umana.

  • Etica: ricerca dei principi che giustificano le regole morali. In genere la ricerca tende ad una spiegazione sistematica complessiva.

  • Sentimento morale (o senso morale): la sensazione che ognuno di noi ha e che ci permette di riconoscere le ingiustizie (prima ancora del ragionamento).

  • Moralità: il comportamento effettivo di una persona e il rapporto tra questo comportamento e le "regole" o norme morali che egli stesso riconosce.

Vedi schema ricapitolativo ed esempio

Osservazione - Tabella riassuntiva Etica-Politica:

Individuale

Collettivo

Morale

Regole, più o meno condivise all'interno di un gruppo di persone (e/o personali)

Leggi

Regole comuni, da rispettate da parte di tutti, con sanzioni in caso contrario, ecc.

Etica

Ricerca delle regole più giuste (migliori) e giustificazione delle regole

Politica

Ricerca della miglior forma di governo e delle leggi migliori e più giuste per tutti.

Etica dei principi (o delle convinzioni) ed etica delle responsabilità

Oggi si distingue spesso tra un'etica che tende a valutare i principi, gli ideali e i valori come fondamento delle norme comportamentali, ed una che invece tende a dare maggior peso alle conseguenze nel giustificare i comportamenti:

  • Etica dei principi: esige il  rispetto assoluto dei valori fondamentali. Una cosa sbagliata lo è sempre: ad esempio in una concezione rigorosa dell'etica dei principi non è ammesso l'uso delle così dette "bugie a fin di bene", ecc.

  • Etica delle responsabilità: pur riconoscendo l'esistenza di ideali che vanno perseguiti, si dà molta più importanza alle conseguenze del comportamento da assumere (i comportamenti vanno generalizzati).

Un esempio interessante da prendere in esame per capire la differenze è il comportamento da adottare in caso di sequestro di persona: pagare il riscatto o lasciar uccidere il sequestrato?

I fattori sono molti:

-Umani: si pensi alla vittima, ai famigliare, ecc.

-Sicurezza sociale: il cedere al ricatto potrebbe indurre altri malviventi al sequestro.

Sulla base dell'etica dei principi in genere si giungerebbe alla decisione di pagare il riscatto perché si ha l'obbligo morale di fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per salvare una vita umana.*

L'etica delle responsabilità invece porterebbe generalmente ad un comportamento opposto: pagare il riscatto significa cedere al crimine e rischiare un aumento esponenziale del numero di sequestri, quindi si provocherebbe la morte di più persone.

* È vero che pagare un criminale potrebbe anche essere contrari ai principi di giustizia e quindi si potrebbe arrivare alla conclusione opposta, ma poi la regola citata (che ci obbliga a cercare di salvare una vita umana con ogni mezzo) sarebbe prevalente.

I differenti modelli etici

Esistono diversi sistemi etici, che possiamo a seconda dei casi classificare come "etiche dei principi (o delle convinzioni)" -ad esempio l'etica cattolica, ma anche diverse concezioni etiche che accompagnano le teorie politiche- oppure come "etiche delle responsabilità" -ad esempio, in genere le etiche utilitaristiche, contrattualistiche, liberali, ecc.-. Comunque in generale ogni sistema politico ha fondato le sue teorie e spesso il suo agire sulla base di un sistema etico: persino il nazismo ed il fascismo avevano sviluppato delle teorie miranti a giustificare la loro azione (anche Hitler per l'olocausto).

L'utilitarismo e il neoutilitarismo

La teoria utilitarista sosteneva che bisognava guardare esclusivamente l'utilità (la ricerca del maggior vantaggio per chi compie un'azione) per definire le regole comportamentali. Questo ha portato a diversi abusi e conseguenze impreviste, poiché in alcuni casi si andavano a violare dei principi di giustizia evidenti al sentimento della maggioranza.

Oggi si parla di neoutilitarismo (vedi Richard Hare): una buona scelta deve portare all'utile (maggior vantaggio), ma non esclusivamente per il singolo, ma per la maggioranza.

Non si potrà più dire come poteva capitare con l'utilitarismo tradizionale che una persona anziana debba essere eliminata appena diventa un peso, perché tutti rischiamo di fare quella triste fine.

Il contrattualismo e il neocontrattualismo

Quando abbiamo studiato l'illuminismo abbiamo visto l'origine delle teorie contrattualiste, in base alle quali le leggi e le norme servono a regolare la convivenza civile e sono legittimate da una sorta di accordo tacito tra i membri di una comunità (della società civile). John Rawls partendo dall'idea che tutti sono uguali e che nessuno sa come nasce o come si svilupperà la sua vita, ha sviluppato il neocontrattualismo, sostenendo che tutti vorremmo:

-La massima uguale libertà per tutti.

-Una sicurezza sociale in grado di compensare eventuali differenze (malattia, ecc.).

Il secondo aspetto lo ha chiamato principio delle differenze. È noto anche come principio delle "pari opportunità".

L'etica liberale

Il principio della libertà e dei diritti individuali ha in ogni caso acquisito un'importanza fondamentale. Bisogna però:

  • Universalizzare le scelte.*

  • Ragionare in termini di strategia, vantaggi e giustizia anche in maniera egoistica, ma generalizzabile.

  • Non limitarsi a considerare i principi, gli ideali, ma analizzare anche le responsabilità e le conseguenze.

* Una norma può essere valida solamente se va bene a me e se potrebbe andare bene a chiunque (quindi anche agli altri). Vedi anche il principio della pari opportunità.

Esempio sportivo - due squadre di calcio che si equivalgono giocano una partita importante (che decide il vincitore del campionato) ed è quasi sicuro che la squadra A vincerà la partita, perché dispone di un attaccante fortissimo, in grado di fare la differenza. Il difensore della squadra B subito all'inizio della partita rompe le gambe all'attaccante in questione e la sua squadra vince la partita.

Guardando all'utile e al maggior vantaggio la squadra B ha avuto un ammonizione subito all'inizio ma ha vinto la partita, quindi il difensore avrebbe fatto bene. Il problema va però analizzato generalizzando il comportamento avuto dal difensore, si giunge ad una valutazione diversa anche senza considerare il principio per cui far male ad una persona per vincere una partita è sbagliato. Infatti se tutte le squadre più deboli o se tutti i difensori in difficoltà con un attaccante più forte si comportassero in questa maniera, probabilmente la squadra B avrebbe ugualmente battuto la squadra A, ma non avrebbe vinto il campionato, perché avrebbe perso altre partite (quindi un comportamento simile non è ammissibile e poiché non procura un vantaggio generalizzabile).

Quindi l'etica liberale è adottata come modello, ma naturalmente a condizione di tenere in considerazione alcuni principi (accorgimenti): io devo essere libero di agire come voglio, ma devo farlo responsabilmente, con cognizione di causa (proprio perché siamo liberi è importante che siamo coscienti delle nostre responsabilità) e soprattutto tenendo conto del fatto che anche gli altri devono poter usufruire delle nostre stesse libertà (ad esempio il principio del "non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te"), in modo che la convivenza civile sia possibile.

Conclusione: etica e sport

In generale l'etica dei principi dovrebbe sempre mantenere un ruolo guida importante, stabilendo dei valori e degli ideali cui tendere, ma siccome il mondo non sempre funziona nel migliore dei modi, è bene considerare anche le conseguenze nel decidere il nostro comportamento (nel cercare quindi di stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato). Non bisogna neppure dimenticarsi che:

  • Nessuno è titolare della verità assoluta: quindi vanno rispettate le opinioni degli altri e le consuetudini delle civiltà diverse dalla nostra.

  • Non sempre è facile stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma è sempre importante provarci ed essere in buona fede.

L'etica dovrebbe quindi avere un ruolo guida nella società e anche a livello politico, dove vengono cioè stabilite le leggi, che altro non sono che le regole di convivenza civile. Non vanno quindi solo considerati gli aspetti economici, ma anche quelli sociali, ambientali, di giustizia, ecc.

Per quanto concerne lo sport è quindi importante chiedersi quali valori ed ideali dovrebbero animarlo e su quali principi fondarne le regole. Non è semplice e come vedremo anche qui ci saranno dei valori e degli ideali da tenere in considerazione, ma anche delle responsabilità e delle conseguenze. Senza dimenticare che la competizione sportiva, proprio perché una competizione, ha regole proprie (ad esempio è giusto il rispetto dell'avversario, ma non si può aiutarlo a vincere, visto che bisogna spesso fare di tutto proprio per sconfiggerlo).

 

Etica

Introduzione

Etica sport

Etica sportiva

Perché si fa sport

Grafici

Sintesi finale

Temi/Discussioni

Principale

Xamax-Diritti sportivi

Filmato Lucia Castelli

Il doping

Pantani

Bilaterali

Differenze USA/Europa

Allenamento con aguzzini

L'importante è partecipare

Film "Best"

Calcio: soldi o sogni

Turista da rissa

Film "Il miracolo di Berna"

Calcio-Portieri

Hockey-Moviola

Violenza e sportivi (Thun)

Ronaldo - Infortunio

Zeman - Doping

Film "Il sapore della vittoria"

Presentazione FTIA

Critica allo sport - Risposta

Calcio: bambini licenziati

 

 

[Torna su]

 

marzio.conti@spse.ch