Lo sport può essere distinto tra sport di
massa e sport d'élite. Evidentemente ci sono delle differenze. In ogni caso lo
sport ha diverse funzioni:
Chiaramente nello sport d'élite l'aspetto
agonistico sarà prevalente, ma anche gli altri aspetti, soprattutto a livello
giovanile, dovranno essere tenuti in considerazione. Nello sport di massa
l'agonismo, pur potendo avere un'importanza più o meno grande, sarà invece meno
importante degli altri aspetti (educativo, preventivo, ecc.).
Storicamente invece la questione della
distinzione tra sport amatoriale e sport professionistico ha la sua importanza.
Sappiamo che il barone De Coubertin aveva insistito per l'esclusione del
professionismo dai Giochi olimpici. Questo poiché, secondo la tradizione
aristocratica era importante il valore dello sport amatoriale (ma in generale i
nobile avevano il divieto di lavorare, considerando con disprezzo le attività
manuali). Questi aspetti sociali hanno la loro importanza, poiché escludono
dallo sport competitivo e di valore le classi più povere (solo i nobili potevano
permettersi di praticare sport competitivo gratuitamente). Si tratta quindi di
una tematica su cui riflettere:
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Da un lato il professionismo "inquina"
spesso lo spirito puramente sportivo (e lo vediamo oggi, dove la ricerca del
successo porta al doping e ad ogni sorta di antisportività)
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Dall'altro lato si ha l'esclusione di
alcune categorie sociali, a vantaggio dei privilegiati e degli aristocratici
(NB: anche le donne erano escluse dai Giochi olimpici).
Il discorso ha anche una valenza etica. Ne
abbiamo parlato quando abbiamo fatto la distinzione tra lo sport in Europa e lo
sport negli USA, dove questi freni al professionismo non c'erano. Infatti questo
ha permesso allo sport di sviluppare altri ideali e altre motivazioni, oltre ai
soldi e al successo. In proposto si
veda:
Si tratta di una tematica su cui
riflettere.
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